I piedi per terra

I piedi per terra. Sì. Non una gran pretesa, in effetti ma, per dirla alla Lucio Dalla, un’impresa eccezionale se letta in controluce con le regole del Gioco. Perché, come dice lui – Lucio – qui da noi: “L’impresa eccezionale, dammi retta è essere normale”. Eh sì, essere normale. Il che vuol dire lavorare e offrire opportunità di lavoro, all’ombra di regole e leggi ragionevoli. Perché poi quando quella che dovrebbe essere la normalità diventa un fatto “eccezionale”, beh, non ci siamo proprio, no? E da questo punto di vista, nella ricerca di una ‘nuova normalità’, giungono notizie perlomeno confortanti dal tristemente celebre ‘caso Piemonte’. Durante la manifestazione andata in scena a Torino lo scorso 18 marzo, i rappresentanti della politica locale hanno garantito che cambieranno quella legge regionale che, di fatto, è il de profundis del gioco legale in Piemonte. Naturalmente, l’auspicio è che le promesse siano mantenute e che questa ‘nuova coscienza’ della politica verso il gioco legale controllato dallo Stato parta dal Piemonte per poi concretizzarsi in una sorta di “unità di Italia”, giusto per richiamare alla nostra storia. Perché in fondo, chiediamo solo di poter tornare con i piedi per terra e tornare a camminare nel nostro luogo di lavoro, liberi e nel rispetto di regole certe ma finalmente equilibrate.