Categoria: Rassegna Stampa
Regole certe
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REgole certe per le aziende

Lo stato del settore
del gioco automatico,
le prospettive
per la categoria dei gestori,
il riordino e le questioni che
ruotano attorno al piano
del Governo. Sono alcuni
dei temi toccati nel colloquio
con Gabriele Perrone, gestore di slot machine e
responsabile Sapar per il
Lazio.
Perrone, come sta andando
il mercato del gioco
automatico, in particolare
dopo gli stop dovuti
alla pandemia?
Il comparto è sicuramente
ripartito, anche se non
nego che i contraccolpi della
pandemia si sentano ancora.
Se sommiamo i due
periodi di lockdown, abbiamo
sfiorato un anno di
chiusura degli esercizi. Ora
si è aggiunta una congiuntura
economica davvero
sfavorevole, per questo non
credo che saremo in grado
di tornare ai livelli del 2019, o almeno non in tempi brevi. C’è una diffusa difficoltà economica nelle famiglie e sicuramente i giochi non rappresentano un bene primario di consumo.
Il piano di riordino del
Governo non include la
figura del gestore. Senza
le aziende di gestione,
secondo lei, il mercato riuscirebbe
a funzionare lo
stesso?
Credo che con l’attuale
assetto – ma senza le piccole
e medie imprese che
ne fanno parte – il mercato
non sarebbe sostenibile.
Non dobbiamo dimenticare
però che il legislatore ha la
facoltà di cambiare il modello
del settore, quindi è
difficile fare una previsione.
Nell’attuale situazione, le
aziende di gestione sono indispensabili
ma occorre vedere
cosa ci riserva il futuro.
È prevedibile la progressiva
aggregazione delle
piccole e medie aziende,
in vista delle future sfide
(riordino, gare)?
Non sarà la dimensione
a salvare le aziende ma la
loro capacità di adattarsi al
nuovo modello di mercato.
Se le condizioni generali di
esercizio saranno praticabili,
saranno gli imprenditori
a decidere il da farsi. Non
credo che sarà difficile affrontare
nuovi modelli organizzativi,
però se il legislatore
decidesse di costruire un
mercato per poche aziende,
i gestori rischierebbero
di essere tagliati fuori. Spero,
ovviamente, che potremo
continuare a operare.
Ora come ora, il pericolo
principale è rappresentato
dalla schizofrenia normativa
e fiscale: l’incertezza
delle regole è addirittura più
grave, visto che tutto cambia
da regione a regione pur
in presenza di un assetto
normativo nazionale. Certo,
anche il fisco ha fatto la sua
parte, negli ultimi 5/6 anni
la pressione è diventata insostenibile.
Come se ne esce?
Solo con un riordino del
settore.
L’emergenza del Lazio
come si risolverà?
Abbiamo lavorato per
molto tempo insieme a
operatori e associazioni,
per spiegare la nostra posizione
ai soggetti istituzionali.
La scelta che abbiamo
fatto è stata di non puntare
sulla sola proroga della legge, ma su una
riformulazione della norma,
togliendo gli elementi
dannosi e ripercorrendo il
modello delle leggi di Campania
e Puglia. La parola
passa alle autorità regionali
del Lazio, sappiamo di
aver fatto tutto il possibile
presentando dati di fatto
e analisi inoppugnabili. Ci
sono tutte le condizioni, secondo
me, per una revisione
della legge.
Rinascimento
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RinascimentO
«Rinascita». Spicca una parola in particolare, che di fatto è un vero e proprio viaggio nel futuro del gaming e della nostra/vostra azienda. Da qui l’idea che, davvero,
l’industria del gaming si trovi di fronte a un
vero e proprio Rinascimento, percepito nell’entusiasmo,
nello spirito di partecipazione che abbiamo
registrato a Enada – una seconda casa per
Global Starnet – e nella voglia di ripartenza riconoscibile
negli occhi di ognuno di noi/voi. E il fatto
che nell’aria vi sia questa elettricità positiva, questo
respiro di – appunto – Rinascimento, è la conferma
che recuperare la normalità non è il solo obiettivo.
C’è una tal voglia di tornare fuori – metaforicamente
– ad ascoltare il vento, che la si poteva percepire
nei grandi saloni di Enada, dove abbiamo avuto
una conferma ulteriore di quanto il modello Global
Starnet sia stato efficace nel sostegno di chi lavora
nella nostra grande famiglia durante i lunghi mesi
della pandemia. Sperando di poterne parlare definitivamente
al passato, al più presto, quasi che sia
stato solo un maledettissimo incubo.

“In guardia!”
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"IN guardia!"
“In guardia!”. È lo slogan della nuova campagna di
sensibilizzazione contro il
Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) che Global Starnet ha presentato a Enada Rimini. Il testimonial – Rossella Fiamingo, medaglia di bronzo
nella spada a squadre alle Olimpiadi
di Tokyo 2020 – è un simbolo dello
sport italiano. Il nuovo piano di sensibilizzazione
sarà veicolato in tutte le
sale del circuito Global Starnet attraverso
uno spot, di cui è protagonista
proprio l’atleta, e con la distribuzione
di depliant e locandine.
“Sostengo il divertimento ma sempre
con un limite. Ci vuole equilibrio,
non bisogna esagerare”, ha detto la
Fiamingo, in un incontro-intervista
con Stefano Sestili, Direttore Internal
Auditing e Risk Management.
Commentando il suo rapporto con
la fortuna, Fiamingo ha rivelato che
“ci sono periodi più o meno fortunati
ma occorre essere pronti a coglierli.
La fortuna esiste ma non vado a
cercarmela, piuttosto mi applico. Ad
esempio, studiando nei dettagli le
mie avversarie”. La scherma, ha concluso,
ha tanti valori: “Ci salutiamo all’inizio e alla fine di ogni assalto,
nel nostro sport c’è grande rispetto
tra gli avversari”. La nuova campagna
è solo un ulteriore tassello del
programma che Global Starnet porta
ormai avanti da anni per sensibilizzare
la filiera al corretto rispetto delle
regole e all’approccio responsabile e
consapevole al gioco.

Nuovo sito!
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il nuovo sito
è online
Siamo lieti di presentarvi il nuovo sito web di Global Starnet Limited, completamente rinnovato nell’aspetto grafico. Il restyling riprende e valorizza l’immagine coordinata aziendale mentre il layout offre una maggiore fruibilità dei contenuti, perché il sito possa essere strumento efficace al servizio dei nostri clienti.
Giochi Piemonte
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Piemonte,
soluzione in vista
Distanziometro di 400
metri in tutta la regione,
limiti orari omogenei,
eliminazione della retroattivit
della vecchia legge.
quanto prevede il disegno
di legge sul gioco approvato
qualche giorno fa dalla Giunta
Regionale del Piemonte, che
passa in questi giorni all’esame
del Consiglio Regionale.
Tra le novit introdotte dal
Disegno di Legge, si legge nel
testo, si segnala il distanziometro
a 400 metri dai luoghi
considerati sensibili (tra cui
compro oro, bancomat, scuole,
ospedali) per slot e videolottery.
Distanziometro che
per non trova applicazione
nei casi in cui il rispetto delle
distanze previste venga meno
per fatti sopravvenuti . Cio
nel caso in cui l’apertura di
eventuali luoghi sensibili avvenga
cronologicamente dopo
quella dei locali in cui sono installati
apparecchi per il gioco
legale. Chi ha dismesso gli
apparecchi in forza della legge 9/2016 pu rivolgere istanza
per reinstallarli senza che ci
venga considerata nuova apertura
, si legge ancora. Pertanto
si elimina l’effetto di retroattivit
della vecchia legge . I
titolari delle sale da gioco, delle
sale scommesse e degli spazi
per il gioco saranno tenuti,
nell’arco dell’orario di apertura
previsto, a rispettare le fasce
orarie di interruzione quotidiana
del gioco. Fasce orarie
che, a differenza del passato,
saranno omogenee per tutto il
territorio regionale, in modo
da scongiurare il rischio del
“pendolarismo del gioco” .
Verranno inoltre stanziati
955mila euro annui per la lotta
e il contrasto delle ludopatie.
La Regione istituir inoltre,
presso l’Osservatorio Epidemiologico
delle Dipendenze
patologiche (OED Piemonte),
la Sezione tematica sul G.A.P.,
con funzione consultiva. Un
provvedimento – commenta
l’assessore al Bilancio del
Piemonte, Andrea Tronzano, dopo l’approvazione da parte
della Giunta – che contrasta
il gioco patologico, tiene le
distanze dai luoghi sensibili,
certifica gli strumenti sanitari
di controllo alla ludopatia
e inasprisce le sanzioni a chi
non rispetta le regole. Inoltre stabilisce delle fasce orarie uguali per tutti evitando il pendolarismo
del gioco e infine il
testo non prevede la retroattività. La Giunta, conclude Tronzano, ha presentato il ddl per venire incontro alle giuste esigenze dei lavoratori del gioco lecito penalizzati oltremisura
da alcune norme.

“Il 2 Giugno”
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Il 2 giugno!
Il Sottosegretario Mef, Claudio Durigon: «Positivo dialogo con il ministero
della Salute». Nel frattempo meno restrizioni per bar e ristoranti, ripartono
nelle prossime settimane anche palestre, piscine, cinema, teatri e fiere.
Ora una data per la riapertura delle sale
giochi e scommesse, seppure solo abbozzata,
esiste. È il 2 giugno. A confermarlo
è stato Claudio Durigon, sottosegretario
al Mef con delega ai giochi. «Ci stiamo lavorando.
Il dialogo avviato con il ministero
della Salute è positivo, il 2 giugno quando
riaprono i ristoranti al chiuso potrebbe essere
la data giusta», ha detto. Pur con qualche
restrizione, il Governo ha deciso la riapertura
progressiva – tra fine aprile e inizio
luglio – di ristoranti a pranzo e a cena e i
bar, poi la ripresa di palestre, piscine, cinema
e teatri, perfino delle fiere.

I piedi per terra
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I piedi per terra
I piedi per terra. Sì. Non una gran pretesa, in effetti
ma, per dirla alla Lucio Dalla, un’impresa eccezionale
se letta in controluce con le regole del Gioco. Perché, come dice lui – Lucio – qui da noi: “L’impresa eccezionale, dammi retta è essere normale”. Eh sì, essere normale. Il che vuol dire lavorare e offrire opportunità di lavoro, all’ombra di regole e leggi ragionevoli. Perché poi
quando quella che dovrebbe essere la normalità diventa
un fatto “eccezionale”, beh, non ci siamo proprio, no?
E da questo punto di vista, nella ricerca di una ‘nuova
normalità’, giungono notizie perlomeno confortanti dal
tristemente celebre ‘caso Piemonte’. Durante la manifestazione
andata in scena a Torino lo scorso 18 marzo, i
rappresentanti della politica locale hanno garantito che
cambieranno quella legge regionale che, di fatto, è il de profundis del gioco legale in Piemonte. Naturalmente,
l’auspicio è che le promesse siano mantenute e che questa
‘nuova coscienza’ della politica verso il gioco legale
controllato dallo Stato parta dal Piemonte per poi concretizzarsi in una sorta di “unità di Italia”, giusto per
richiamare alla nostra storia. Perché in fondo, chiediamo
solo di poter tornare con i piedi per terra e tornare a
camminare nel nostro luogo di lavoro, liberi e nel rispetto
di regole certe ma finalmente equilibrate.

Piazza Grande
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Piazza grande
Sì, Piazza Grande. Migliaia di persone riunite a Roma
e Milano per protestare, con assoluta civiltà e senso
della misura, contro questa chiusura dei negozi di gioco
che sembra non finire più. La lezione di civiltà che piccoli
imprenditori e lavoratori del settore hanno dato il 18 febbraio
scorso a Roma e Milano resterà scritta nelle prime pagine
del ‘new deal’ firmato da Mario Draghi, nella speranza
che quei gilet gialli, quelle voci, quello schiocco di nacchere,
rimbalzato tra Roma e Milano, possano essere affresco e colonna
sonora di una presa di coscienza netta, definitiva. E
cioè, che la riapertura delle sale e dei negozi – pur con tutte
le stringenti misure anti Covid – è assolutamente necessaria
per la sopravvivenza di decine di migliaia di famiglie e
centinaia di migliaia di lavoratori. La Piazza Grande lo ha
detto chiaramente intonando una sorta di canto della sopravvivenza.
Lo ha fatto con la dignità, la civiltà e il rispetto
delle regole che contraddistinguono gli operatori del gioco
pubblico e legale. Lo ha fatto per dire, ancora una volta: «Ci
siamo anche noi». Lo ha fatto per avere una risposta ai mille
perché di una situazione certo figlia dell’emergenza, ma
anche di preconcetti tanto sedimentati quanto errati e soluzioni
che non sono soluzioni. Quindi, sì, Piazza Grande che,
per quanto bella, vorremmo non vedere più. Ricordandola
come una pagina storica per i lavoratori del gioco, una volta
rialzate serrande e aperte le porte, tra un caffè e una pacca
sulla spalla. Così come eravamo abituati a fare.

Grazie!
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